Le caldaie ibride (di seguito CI) sono una moda degli ultimi 3 anni. Si tratta di un monoblocco che comprende al suo interno una caldaia a condensazione e l’unità interna di una Pompa di calore splittata. (di seguito useremo la sigla Pdcs per identificare una pompa di calore splittata e Pdcm per la pompa di calore monoblocco).
La nostra azienda ha deciso di non produrre le CI cioè le caldaie ibride che comprendono caldaia e U.I. (Unità interna) della Pdcs, mentre è invece favorevole ai sistemi ibridi con caldaia e pdc separati.
Il motivo? Non vediamo vantaggi tangibili dalla Caldaia ibrida ma solo inutili e costose complicazioni. Forse è un nostro limite, e ovviamente siamo pronti a cambiare idea a fronte di suggerimenti illuminanti.
Vediamo una breve disamina dei vantaggi e degli svantaggi della CI.
1) esclude l’accumulo che farebbe tanto bene alla pompa di calore
2) salvo casi particolari queste caldaie prevedono il funzionamento alternato e mai contemporaneo di pdc e caldaia. Questo significa che se l’impianto richiede 10 kw e la PDC ne può produrre 8, parte la caldaia e si esclude la PDC.
3) la CI che altro non è che un sistema compatto caldaia con unità interna della PDC implica che in caso di guasto di un componente si resta senza ambedue i generatori.
4) ipotizzando che uno dei due generatori abbia una vita differente rispetto all’altro, non è possibile la sostituzione di uno solo ma dovranno essere rottamati entrambi.
5) tra 10 o 15 anni quando si dovrà sostituire il sistema è assai improbabile che si ritrovino in commercio queste macchine poiché la transizione ecologica le esclude già dal 2029, quindi andrà messa mano anche all’impianto.
6) in virtù dei nuovi gas in arrivo (R290 che è un gpl) che non possono per normativa passare da tubazioni interne all’ edificio, (norme Atex) in futuro avremo solo Pompe di calore monoblocco. Quindi andranno rimosse le tubazioni del gas refrigerante e reinstallate tubazioni acqua con aggravio di costi non trascurabile.
7) l’acqua calda nelle Caldaie ibride viene prodotta sempre con il gas , anche nel periodo estivo quando la pdc avrebbe un rendimento molto elevato.
8) su un impianto a termosifoni la pdc funzionerà poco mentre su un impianto a pavimento a funzionare poco sarà la caldaia per cui l’abbinamento in un monoblocco ha poco senso.
9) nella CI salvo casi particolariposso fare solo caldo con la pdc mentre con due unità separate si può fare anche raffrescamento nel periodo estivo.
10) La differenti temperature di funzionamento della caldaia (fino a 80° C e della pdc max 55°C ) creano non pochi problemi di gestione.
11) il costo di una caldaia a condensazione + una Pdc sarà sempre inferiore al costo dei due sistemi uniti in monoblocco perché i volumi di produzione di pdc stand alone (qualche milione di pezzi) e di caldaie (qualche milione di pezzi) sono talmente superiori a quelli di una CI (poche decine di migliaia) da consentire economie di scala in produzione non paragonabili che si riflettono su costi e quindi sui prezzi.
12) ma c’è un ultimo e decisivo punto che ci ha fatto desistere dal progetto e che mette le CI fuori dal mercato e la esclude da qualunque ambito applicativo, ed è l’evoluzione tecnologica della pompa di calore.
È sicuro che la PdC nei prossimi anni migliorerà moltissimo in termini di prestazioni e per farlo dovrà cambiare gas refrigerante. È già attuale l’R290 che rispetto al R32 oggi usato garantisce rendimenti molto superiori e temperature di funzionamento molto superiori.
Vediamo una breve disamina dei vantaggi e degli svantaggi della CI.
1) esclude l’accumulo che farebbe tanto bene alla pompa di calore
2) salvo casi particolari queste caldaie prevedono il funzionamento alternato e mai contemporaneo di pdc e caldaia. Questo significa che se l’impianto richiede 10 kw e la PDC ne può produrre 8, parte la caldaia e si esclude la PDC.
3) la CI che altro non è che un sistema compatto caldaia con unità interna della PDC implica che in caso di guasto di un componente si resta senza ambedue i generatori.
4) ipotizzando che uno dei due generatori abbia una vita differente rispetto all’altro, non è possibile la sostituzione di uno solo ma dovranno essere rottamati entrambi.
5) tra 10 o 15 anni quando si dovrà sostituire il sistema è assai improbabile che si ritrovino in commercio queste macchine poiché la transizione ecologica le esclude già dal 2029, quindi andrà messa mano anche all’impianto.
6) in virtù dei nuovi gas in arrivo (R290 che è un gpl) che non possono per normativa passare da tubazioni interne all’ edificio, (norme Atex) in futuro avremo solo Pompe di calore monoblocco. Quindi andranno rimosse le tubazioni del gas refrigerante e reinstallate tubazioni acqua con aggravio di costi non trascurabile.
7) l’acqua calda nelle Caldaie ibride viene prodotta sempre con il gas , anche nel periodo estivo quando la pdc avrebbe un rendimento molto elevato.
8) su un impianto a termosifoni la pdc funzionerà poco mentre su un impianto a pavimento a funzionare poco sarà la caldaia per cui l’abbinamento in un monoblocco ha poco senso.
9) nella CI salvo casi particolariposso fare solo caldo con la pdc mentre con due unità separate si può fare anche raffrescamento nel periodo estivo.
10) La differenti temperature di funzionamento della caldaia (fino a 80° C e della pdc max 55°C ) creano non pochi problemi di gestione.
11) il costo di una caldaia a condensazione + una Pdc sarà sempre inferiore al costo dei due sistemi uniti in monoblocco perché i volumi di produzione di pdc stand alone (qualche milione di pezzi) e di caldaie (qualche milione di pezzi) sono talmente superiori a quelli di una CI (poche decine di migliaia) da consentire economie di scala in produzione non paragonabili che si riflettono su costi e quindi sui prezzi.
12) ma c’è un ultimo e decisivo punto che ci ha fatto desistere dal progetto e che mette le CI fuori dal mercato e la esclude da qualunque ambito applicativo, ed è l’evoluzione tecnologica della pompa di calore.
È sicuro che la PdC nei prossimi anni migliorerà moltissimo in termini di prestazioni e per farlo dovrà cambiare gas refrigerante. È già attuale l’R290 che rispetto al R32 oggi usato garantisce rendimenti molto superiori e temperature di funzionamento molto superiori.
In futuro si parla già della CO2 che avrà miglioramenti dirompenti. Per saperne di più leggete al seguente link: l'evoluzione possibile dei gas refrigeranti.
Ora è evidente che un sistema monoblocco acquistato adesso sarà obsoleto in pochissimo tempo e l’idea che per dover sostituire la PdC si debba sostituire tutto il monoblocco PdC - caldaia è assurdo tecnicamente ed è ancora più folle economicamente.
In sostanza finite le detrazioni con sconto in fatturae il 110% in particolare, queste soluzioni di CI non hanno nessun senso economico oltre che tecnico.
PS:
La nostra azienda non ha mai prodotto caldaie con fiamma pilota e non ha mai prodotto caldaie con scambiatore unico bitermico (definite dal mercato vere fregature) e non produrrà mai una caldaia ibrida monoblocco (che il mercato, non noi, ha già definito "fregature").
In sostanza finite le detrazioni con sconto in fatturae il 110% in particolare, queste soluzioni di CI non hanno nessun senso economico oltre che tecnico.
PS:
La nostra azienda non ha mai prodotto caldaie con fiamma pilota e non ha mai prodotto caldaie con scambiatore unico bitermico (definite dal mercato vere fregature) e non produrrà mai una caldaia ibrida monoblocco (che il mercato, non noi, ha già definito "fregature").
Propone invece sistemi ibridi con componenti separate...